Romeo Mario Pepe è candidato nella lista “Semplice Salerno-Primavera Salernitana”, che sostiene la candidata a sindaco Elisabetta Barone.
Chi è Romeo Mario Pepe?
“La mia principale attività, oggi, è quella dell’insegnante: sono un docente di esecuzione e interpretazione pianoforte a Salerno. Ma mi occupo anche, da sempre, di organizzazione di eventi musicali e concerti. Svolgo io stesso da tanti anni attività concertistica. Negli anni della mia gioventù mi sono occupato anche di editoria: sono stato direttore responsabile di Hello Salerno, una sorta di memo sulla città, mi occupo anche di scrittura e di fotografia. Mi sono inoltre occupato di iconografia musicale: ho curato la prima ricerca di iconografia musicale a Salerno, con Edi Sud, censendo tutti i quadri che a Salerno contengono strumenti musicali. Li abbiamo descritti in collaborazione con il Conservatorio, organizzando anche tutta una serie di attività collaterali. Passo fondamentalmente quasi tutto il mio tempo con i giovani, sia per l’insegnamento che per tutte le altre attività collaterali”.
Salernitano DOC?
“Vivo in questa città da quando avevo quattro anni, oggi ne ho 59. La mia famiglia è originaria del Vallo di Diano. Vivo a Mercatello, sono sposato e ho due figli”.
Come nasce la sua candidatura?
“In realtà sono sempre stato molto polemico con questa amministrazione, chi mi segue su Facebook lo sa. Mi sono sempre interessato ai problemi del mio quartiere, ma anche del centro perché ho uno studio nel cuore della città. Ho sempre riscontrato tanti problemi per cui quando mi è stata proposta questa candidatura l’ho accettata di buon grado. L’ho vissuta come un modo diverso per affrontare le tantissime incongruenze che subiamo dalla mattina alla sera”.
Perché proprio con Elisabetta Barone?
“Innanzitutto, perché è una persona molto presente con i giovani e ama l’idea del confronto. L’ho conosciuta anche in altre situazioni non politiche, scolastiche e quello che mi piace di lei è il fatto che, prima di imporre una decisione, ascolta tutti. È una cosa che mi ha sempre affascinato: ho sempre immaginato questo comportamento e questo modo di fare trasposto nella politica. Oggi invece è di moda imporre la propria idea, senza rendersi conto della necessità degli altri”.
Quali progetti e quali obiettivi ha in mente?
“Accanto a quelli della coalizione, che condivido tutti, occupandomi soprattutto dell’ambiente culturale ed essendo stato sempre a contatto con tantissime piccole realtà: dal gruppo di poeti ai gruppi musicali che non hanno spazi dove provare, sarebbe logico creare nei quartieri spazi qualcosa di fruibile anche gratuitamente per queste realtà, per le associazioni o per chiunque ne facesse richiesta. Alzando l’asticella e parlando del Teatro Verdi, mi chiedo come mai da quando è rinato, trent’anni fa, il coro non sia diventato un coro stabile; e come mai l’orchestra non sia formata da musicisti salernitani stabili. Si darebbe in tal modo una importante possibilità ai giovani musicisti di Salerno”.
Il primo atto che le piacerebbe firmare qualora venisse eletto
“Ci sono tantissime cose da fare. Credo però che si debba essere realisti e che si debba guardare davanti a noi: in questo momento le urgenze della città sono quelle della vita quotidiana. Vedo persone che hanno difficoltà per la pulizia delle strade, per l’ordine, per la manutenzione ordinaria: cose che purtroppo hanno creato e creano grossi problemi. Pensando alle grandi opere, questa amministrazione ha dimenticato i problemi che i cittadini affrontano ogni giorno scendendo da casa, andando a lavorare o a studiare. Il primo atto che mi piacerebbe firmare sarebbe, quindi, legato a queste immediate e impellenti necessità”.
(Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud del 10 settembre 2021 )