Si ripropone sulla scena politica cittadina – lei che in questa amministrazione ha già ricoperto compiti di responsabilità – correndo nella lista Progressisti di Salerno, ovviamente a sostegno del sindaco uscente Vincenzo Napoli.
Paola de Roberto, 49 anni, è sposata, tre figli, laureata con lode in Scienze della Comunicazione con indirizzo Comunicazione istituzionale e d’impresa, tecnico scientifico del Dipartimento di Informatica dell’Università di Salerno. Molto attiva nel sociale, è componente del consiglio di amministrazione della Fondazione della comunità Salernitana (una onlus che si occupa di progetti sociali) e presidente di un’associazione, “Achille e la tartaruga”, che investe sul talento giovanile e sulle identità culturali.
Com’è nata l’idea di riproporsi sulla scena politica cittadina?
“Da consigliere uscente, presidente della Commissione politiche e sociali, in questi 5 anni ho lavorato molto in questo ambito che è molto motivante dal punto di vista politico perché si vivono veramente le problematiche della città, e si interviene laddove è possibile sulla risoluzione delle problematiche. Si vive la gente, si vivono i vari contest. Questo mi ha dato sicuramente una marcia in più per ricandidarmi”.
Con quali obiettivi e con quali idee scende nuovamente in campo?
“Le politiche sociali a Salerno sono un fiore all’occhiello: in pochi sanno che il Comune di Salerno investe nel sociale 169 euro pro capite. La media nazionale è intorno ai 124 euro, nel sud siamo sui 58 euro. In Campania la media è più o meno sui 56 euro. La legge impone un investimento minimo di 7 euro. Noi siamo veramente concorrenziali con le regioni più avanzate, come il Trentino. Offriamo tantissimi servizi: ho lavorato molto sui senza fissa dimora, sulla violenza di genere: e devo dire abbiamo realizzato cose importanti. Abbiamo garantito per esempio un accesso più diretto all’ottenimento della carta di identità per i senza fissa dimora, che consente tra le altre cose una serie di diritti, tra cui il diritto alla salute. Abbiamo lavorato per garantire le vaccinazioni e, ancora prima, abbiamo gestito varie emergenze freddo. Per il futuro il mio obiettivo è dare continuità a questi progetti”.
Cosa si può fare di più e meglio?
“Quello che mi piace del programma di Enzo Napoli è il fatto che è semplice, ma anche molto diretto e concreto. Bisogna da un lato e continuare ad operare per lo sviluppo della città da un punto di vista anche economico, con un’attenzione particolare a determinati ambiti molto sentiti dai giovani che cercano spazi di contaminazione culturale dove potersi anche esprimere, un’attenzione all’ambiente e alla mobilità sostenibile, una città smart, cioè facile da tutti i punti di vista. Queste anche per me sono diventate delle priorità: i ragazzi devono avere una speranza di poter scegliere dove continuare a vivere e dove investire per il loro futuro. Abbiamo un’Università che rappresenta un’eccellenza: dobbiamo immaginare azioni sinergiche con l’Ateneo, con le varie realtà formative a vario livello, con le imprese e con il mondo imprenditoriale”
Il fatto che ci siano oltre 900 candidati consigliere e 9 candidati a sindaco non la preoccupa?
“Alle scorse amministrative erano 702 candidati a consigliere e 10 candidati a sindaco: una situazione non molto diversa. Questa volta siamo uno scalino in più, ma non è questo a preoccuparmi quanto la forte dispersione del voto, che non è mai positiva. Tanti candidati sono un po’ un fallimento della politica, dei partiti e forse anche della rappresentanza. Molti dicono che questo è un atteggiamento democratico: io lo leggo come un fallimento della politica, ma non solo a Salerno perché avviene su scala nazionale”.
(Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud dell’11 settembre 2021)