Carmine Napoli, 72 anni, avvocato civilista patrocinante in Cassazione, è candidato al Consiglio comunale nella lista “Popolari e moderati”, che sostiene l’omonimo sindaco uscente, Vincenzo Napoli.
Avvocato: una scelta coraggiosa, la sua, a 72 anni.
“È vero, sono il più “maturo” della mia lista. Ma Picasso sosteneva che, per diventare veramente giovani, ci vuole molto tempo. Posso quindi stare tranquillo e cominciare una nuova avventura con tenacia ed entusiasmo”.
Sinceramente: come l’è venuto in mente?
“La candidatura nasce da una sollecitazione di un mio antico e fraterno amico, Aniello Salzano, che conosco da sessant’anni. È stato lui a convincermi. Si pensa sempre che la politica sia una cosa sporca: io credo che bisogna sporcarsi le mani, se davvero si vuole che qualcosa cambi, a partire proprio dalla politica. È necessario che ognuno faccia la sua parte e svolga fino in fondo il suo compito, impegnandosi direttamente, non delegando ad altri. Criticare, del resto, è sempre più facile che operare”.
E lei ha deciso di operare: si presenti quindi agli elettori che non la conoscono.
“Sono un avvocato, faccio questo mestiere dal 1979. Mi occupo prevalentemente di diritto civile e soprattutto di tutte le problematiche in cui si imbatte la gente comune ogni giorno. Mi interesso anche di diritto fallimentare. Sono stato impegnato a vario titolo in attività sociali: sono tra i fondatori de La Tenda: il mio nome è nell’atto costitutivo. Sono un appassionato di sport: sono un sostituto della Procura federale della Figc. Sono impegnato da sempre nella cultura del service: sono stato anche, per un anno, presidente del Rotary Club Salerno est. Sono vedovo da qualche mese, ho due figli e due nipoti”.
Se venisse eletto in Consiglio comunale, da dove inizierebbe la sua azione amministrativa?
“I problemi della città sono tanti, e tutti prioritari. Molto importante per me è però la scuola, soprattutto dopo questa pandemia che ne ha condizionato fortemente le attività. Dobbiamo prestare la massima attenzione alla formazione dei giovani o rischiamo di perdere una generazione, e forse anche più di una”.
E il Comune cosa può fare, concretamente, in merito?
“Bisogna attrezzarsi in tutto quanto è di diretta competenza comunale: mi riferisco in particolare all’edilizia scolastica e ai trasporti. È fondamentale un impegno incisivo in questo senso. Altre priorità, sicuramente la pulizia e la sicurezza, che non vanno trascurate. E ovviamente lo sport: bisogna sostenere la pratica sportiva dei giovani: è importante formare sportivi, non soltanto tifosi. Mi sono sempre interessato di sport e quindi mi piacerebbe affrontare le tematiche di settore. Da avvocato civilista, infine, potrei essere senza dubbio di supporto all’attività amministrativa. Spero di poterci riuscire con l’aiuto di tutti coloro ai quali sta a cuore il futuro di Salerno».
Perché ha scelto di sostenere proprio il candidato a sindaco Enzo Napoli e di schierarsi quindi nella sua coalizione?
“Confesso: le altre candidature non mi sembrano affatto convincenti. Non vedo disegni politici precisi e mi pare vi siano soprattutto personalismi che francamente mi lasciano pensare che sia meglio dare continuità a chi, comunque, ha lavorato in questa amministrazione per tanti anni, la conosce bene e può anche apportare correttivi alle cose che non vanno bene. Mi piacerebbe poter contribuire al completamento dei progetti di sviluppo pensati per Salerno. Inoltre, nella lista in cui sono candidato anche io, “Popolari e moderati”, ci sono molte persone provenienti dalla società civile, professionisti molto noti in città proprio per la loro serietà sul lavoro. È una lista che si ispira ai principi del popolarismo cattolico, quindi con una forte componente ideologica oltre che politica».
(Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud del 19 settembre 2021)